Janet Laurence

Janet Laurence | What makes a garden?

di Giulia Santambrogio

Janet Laurence, considerata una environmetal artist, esplora la relazione dell’uomo con l’ambiente naturale ed è sensibile ai cambiamenti ambientali del nostro pianeta.

Trasformazioni alchemiche, storia e percezione della natura si intrecciano nelle sue installazioni, nei suoi video e nelle sue fotografie.

In qualità di artista sente la forte responsabilità di far parlare le sue opere dei cambiamenti climatici che stanno trasformando il nostro pianeta promuovendo la sostenibilità.

“Trattare questi temi attraverso l’arte è un modo efficace per raggiungere le persone laddove la politica, i metodi didattici e l’informazione non arriva” pensa l’artista. Al giorno d’oggi le persone hanno bisogno di un approccio emozionale alle cose. Attraverso la trasformazione alchemica e organica della natura Janet Laurence vuole invitare metaforicamente al cambiamento.

Lei definisce i suoi progetti “spazi di percezione che ci possono mettere in contatto con la vita del mondo”.

Le sue opere incorporano elementi botanici. La combinazione di piante vive, morenti e prive di vita in “Waiting: a medicinal garden for plants,” ai Royal Botanical Gardens, risuona come un avvertimento riguardo la fragilità dell’ambiente.

L’artista crea degli spazi immersivi con allusioni a diversi ambiti: a quello scientifico, attraverso strumenti e oggetti da laboratorio, vetro e l’isolamento degli elementi naturali; all’ambito museale dei musei di storia naturale; all’ambito della coltivazione di piante nelle serre. Il contesto in cui sono immerse le installazioni sono le white box di musei e gallerie.

Viene ridotta al minimo l’idea di giardino. Giardino inteso come spazio naturale cui elementi sono disposti dall’uomo. No suolo, no terra, no cielo.